Testi di Maestri buddhisti e non, contemporanei e del passato, trovati in rete, tradotti e riadattati.
Possa questo mio modesto contributo essere di beneficio per tutti gli esseri.
- Thupten Nyima -
I SEGNI DELLE PROSTRAZIONI

Duemila prostrazioni al giorno, ogni giorno per decine di anni. La devozione del monaco tibetano Hua Chi non solo lascia il segno sulla sua anima ma, più prosaicamente, sul pavimento di un tempio vicino a Tongren, nella provincia di Qinghai/Amdo. Dove ormai sono evidenti le impronte impresse nel legno nel punto esatto dove da anni si mette a pregare. Hua Chi, settantenne, è anche dottore di medicina tradizionale. Da anni ogni mattina prima dell'alba viene al tempio a pregare, sempre nello stesso posto. Mette i piedi nelle impronte e si inchina, fino a toccare il suolo con la fronte, i gomiti e le ginocchia, in un rituale ormai consolidato. Una sola cosa è mutata negli anni: "Prima lo facevo tra le 2000 e le 3000 volte ogni giorno", dice il monaco. "Con l'età sono sceso a 1000".





ALLA SCOPERTA DELLA MENTE NATURALE


L'Associazione Dawa ha il piacere di presentare il prossimo incontro di meditazione tenuto da Italo Choni Dorje che si svolgerà a Rubano (Padova) il prossimo 19 aprile.
Qui
puoi scaricare il volantino con il programma e le indicazioni stradali.
Le donazioni raccolte saranno destinate a sovvenzionare il "Progetto Acqua"

EMERGENZA ACQUA PER UNA PICCOLA COMUNITA' DEL TIBET ORIENTALE

L’Associazione Dawa è una associazione senza scopo di lucro il cui principale intento consiste nell’aiutare una piccola comunità tibetana che vive nel Kham, una zona remota e davvero sperduta tra le alte montagne dell’estremo Tibet orientale; basti pensare che la corrente elettrica è arrivata in questo posto solo nel 2004. Questa comunità è costituita da un monastero che ospita 1500 monaci e monache e da un villaggio adiacente nel quale vivono all’incirca 2000 persone, di cui 400 tra disabili, anziani e indigenti ricevono cura, cibo e alloggio presso il monastero stesso. Questa è una zona molto importante per la preservazione della tradizione spirituale del Buddhismo tibetano, e qui esistono ancora Lama che trasmettono insegnamenti spirituali sia a monaci sia alla popolazione laica, cosa non più così comune oggi in Tibet.

In questa comunità, tra i tanti problemi che si devono affrontare quotidianamente, ne esiste uno particolarmente serio: quello dell'acqua potabile. Infatti un’unica fonte di acqua pulita deve coprire il fabbisogno di tutta la comunità. L’acqua è raccolta manualmente e trasportata sulla schiena con l'aiuto di tante persone fin dove serve, spesso in condizioni atmosferiche davvero proibitive data l'altitudine di circa 4000 mt.


L’acqua serve oltre che per bere, cucinare e lavarsi, anche per l’agricoltura e per irrigare i nuovi alberi messi a dimora dopo che la zona è stata completamente disboscata per vendere il legname (ovviamente non dagli abitanti del luogo). L'acqua serve anche per il locale ospedale finito di costruire nel 2007 grazie alle donazioni raccolte da Dawa. In questa struttura la popolazione è curata in base ai principi della medicina tradizionale tibetana, e vengono preparati antichissimi rimedi a base di erbe locali raccolte manualmente e trasformate in pillole distribuite gratuitamente.

Il progetto “emergenza acqua” consiste nel portare l’acqua da 6 piccole sorgenti poste nei dintorni, in 3 grandi vasche di raccoglimento da dove poi viene fatta confluire fin presso ai fabbricati. Il progetto prevede diverse fasi: la costruzione di una strada principale inferiore, una strada mediana e una superiore nel villaggi (attualmente esistono solamente sentieri, carreggiate e mulattiere fangose e scoscese); l’installazione di condotti per l'acqua negli edifici più importanti come nelle cucine, bagni pubblici, e ospedale; la costruzione di vasche settiche per 5 bagni già esistenti e costruiti a scopo sperimentale, più la costruzione di almeno altri 60 bagni con relativa fossa biologica; infine la costruzione di un sistema d’irrigazione per la riforestazione, il fabbisogno agricolo e quindi anche alimentare. Tutto questo richiede sforzi di natura economica completamente al di fuori della portata di questa piccola comunità. Un budget accurato è stato stilato da tecnici locali insieme a tecnici occidentali e la cifra totale per realizzare l’intero progetto ammonta a circa 415.000 dollari.


Clicca Progetto Acqua per visualizzarlo on-line.
Scarica il
pdf informativo e manda il tuo contributo qui.
A nome di coloro che riceveranno il tuo contributo e di tutti gli operatori, il nostro più sincero ringraziamento.

"... Sebbene la morte possa apparire in forme diverse, in realtà essa accade sempre ed esattamente allo stesso modo. In primo luogo, la coscienza si ritrae dai sensi di percezione nel canale centrale di energia, un asse che attraversa il corpo e che presenta polarizzazioni all'estremità..."

Il mandala delle cinque famiglie di buddha - L'origine del sentiero - L'istinto e la prospettiva del mandala - I tre aspetti della percezione - Prospetto delle cinque famiglie di buddha - Il buddha del sambhogakaya
"... Tutti noi abbiamo nella nostra vita una qualche relazione difficile che sembra sostenuta solo dal collante dell'attaccamento e dell'aspettativa.
E' vero che nutriamo amore e attenzioni per la persona coinvolta in questo tipo di relazione, ma, allo stesso tempo, sentiamo che la cosa non è chiara, che è piena di complessità. Dentro di noi percepiamo un conflitto emotivo quando pensiamo a queste persone o quando le incontriamo...."

Il caos ordinato - La lama del rasoio - Ritratto della mente confusa - Il gioco della sentinella - La lubrificazione del samsara - La totalità - Il mandala dell'essere incondizionato
RITIRO DI PRIMAVERA








Come tutti gli anni, con l'arrivo della buona stagione, il sangha Dzogchen Nyingthig di A_zom Rinpoche si riunisce nelle Marche per un ritiro di meditazione guidato da Italo Choni Dorje. Di seguito il link con tutti i particolari:

Scapezzano Marzo 2009
Bhaishajyaguru - Tibet Orientale - XVII° Sec.
a cura di Thupten Nyima



“Estremamente rari sono i risvegliati.

Di questi, difficilmente visibili nel mondo,

Io sono il senza pari che guarisce….”


Così parlò Buddha Shakyamuni, stabilendo la ricca tradizione del paragonare e, fino ad un certo punto, dell’eguagliare la pratica e la realizzazione a un processo di guarigione. Da questo punto di vista, una vita di illusione è vista come una condizione di malattia, e il Dharma è considerato il “rimedio sovrano” che conduce alla liberazione dalla sofferenza in tutte le sue forme. Negli ultimi secoli, questa giustapposizione di concetti ha trovato nell’ambito della tradizione Mahayana una rappresentazione nella figura di Bhaishajyaguru, il Maestro della Guarigione......... LEGGI IL SEGUITO